Prendocasa occupa la banca d’Italia

A Cosenza nessuno ricordava più l’edificio della Banca d’Italia. Ieri pomeriggio oltre cento persone hanno fatto irruzione nel palazzo, occupandolo fino a tarda sera. Famiglie di migranti e cosentini, occupanti ed attivisti del comitato Prendocasa, sono penetrati nell’edificio storico, nel cuore della città, per denunciare la vergogna dell’ennesimo immobile abbandonato da anni al degrado, mentre in migliaia abitano in appartamenti fatiscenti, pagano affitti insostenibili o vivono nell’incubo di uno sfratto imminente.
Soltanto il 5 per cento dell’edificio invaso ieri, rimane di proprietà dello Stato. Il resto è saldamente nelle grinfie di diverse banche, come decine di altri edifici presenti nell’area urbana, disabitati, ostaggi di rocambolesche speculazioni finanziarie.
Prendocasa, a Cosenza, gestisce tre occupazioni di palazzi ad uso abitativo. L’ultima palazzina invasa e recuperata, di proprietà dell’ordine delle Canossiane, già finita nel mirino delle locali voraci lobby del mattone, accoglie decine di famiglie. È un’occupazione che si sta rivelando come un’esperienza di formidabile valore sociale. Intanto si allarga di giorno in giorno l’area delle persone che fanno riferimento al comitato, disponibili ad occupare altri immobili abbandonati pur di ottenere un tetto.
“Oggi – spiegavano gli attivisti – simbolicamente ci riappropriamo dell’ex sede di Banca d’Italia per lanciare un messaggio forte rispetto al disagio che in questa città stanno vivendo centinaia di persone a causa della crisi e dell’immobilismo che il governo e gli enti locali stanno mettendo in atto”. Pesanti gli slogan scanditi contro il ministro Lupi: “È rimasto sordo alle richieste dei movimenti per il diritto all’abitare che hanno dato vita all’assedio del 19 ottobre scorso a Roma, e all’accampata di Porta Pia”. Sono responsabilità da attribuire all’intero esecutivo. “Di fronte a migliaia di sfratti per morosità – prosegue Prendocasa – il governo ha varato una moratoria solo per gli sfratti per fine locazione. La misura del (finto) reddito di cittadinanza (che a conti fatti avrebbe elargito ben 8 euro a testa mensili!) proclamata come la soluzione contro la povertà dilagante, è già sparita dall’agenda politica mentre la disoccupazione ha raggiunto i livelli del ‘77”.
In serata, dopo essere uscito dal palazzo di Banca d’Italia, un corteo spontaneo ha attraversato le principali vie della città, riscuotendo la simpatia e il consenso di moltissime persone. Sotto la sede del PD, “protettore dei palazzinari cosentini”, la contestazione più aspra. Prendocasa annuncia altre clamorose iniziative di lotta per i prossimi giorni: “in uno dei territori più cementificati degli ultimi anni, dove si sono combattute diverse guerre di mafia in nome di interessi legati all’edilizia, vogliamo denunciare l’assurdità della condizione disperata di diverse centinaia di famiglie che non trovano risposte al bisogno abitativo”.
Claudio Dionesalvi
il manifesto, 19 gennaio 2014

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