La cooperazione sociale dal basso contro il terremoto

La cooperazione sociale dal basso ha sconfitto, almeno per una giornata, il terremoto. È stata una domenica meno tesa del solito a Mormanno, provincia di Cosenza, dove la popolazione ormai vive nell’incubo che possa verificarsi una scossa devastante, come già accaduto a l’Aquila. Da diversi mesi, sul versante calabrese del Pollino la terra trema con una frequenza inquietante, quasi a volersi mantenere coerente con la cartina del rischio sismico in Italia, in quelle zone colorata di rosso intenso.
Migliaia di persone costrette a dormire all’aperto, gli edifici più importanti del meraviglioso centro storico sono segnati da ferite eloquenti, le attività commerciali chiudono, il paese è sull’orlo dello spopolamento. A Mormanno la presenza della “natura matrigna” s’intravede negli occhi dei bambini, circa un settantina, vivaci, bellissimi, carichi d’energia, pronti a rispondere con gioia alle sollecitazioni dei numerosissimi animatori, artisti ed operatori sociali giunti con due pullman e mezzi propri da Cosenza. Eppure, da un’osservazione attenta, si capisce subito che sono tremendamente impauriti: gli stati d’animo dei più piccoli si colgono nelle pieghe dei loro comportamenti, in momenti di pausa dei laboratori ludici e didattici allestiti per tutta la giornata nella palestra di una scuola. C’è il bimbo che abbassa lo sguardo ed osserva troppo a lungo il pavimento. E c’è la bambina che non vuole saperne di togliersi il cappotto, neanche quando la mamma le fa notare che nonostante la neve caduta all’esterno, dentro la palestra fa molto caldo.
Su iniziativa di Radio Ciroma, una rete spontanea di associazioni di Cosenza e Mormanno ha così voluto dare il suo piccolo contributo di resistenza umana alla lotta impari contro la calamità naturale. Insieme a discutere, giocare, suonare e pranzare, ci sono gli attori della compagnia Scena Verticale, il NeroMacchiato, la casa editrice Coessenza, Brunori SAS, i Gruppi d’Acquisto Solidale, l’AUSER, TerreComuni, l’ARCI, il Gruppo Takabum Street Band, il Riccio di Castrovillari, l’Associazione Zahir, Slow Food, il Calabrone, il Gruppo Folk Miromagnum, l’associazione il Brigante di Serra San Bruno, le operatrici e gli operatori della “Città dei Ragazzi” al momento chiusa per mancanza di fondi, nonché i tanti comitati spontanei sorti nel Pollino quando l’emergenza terremoto si è fatta soffocante. Presenti il presidente del parco del Pollino, Domenico Pappaterra, e i sindaci di Mormanno e Cosenza, Guglielmo Armentano e Mario Occhiuto. Quest’ultimo ha così voluto testimoniare “lo spirito solidale, cooperativo e partecipativo della città capoluogo ed esprimere condivisione del dolore e desiderio di riscatto ed autodeterminazione”. La giornata è servita anzitutto a rafforzare i rapporti di collaborazione tra realtà culturali ed associative, in vista di iniziative benefit che si terranno nei prossimi mesi. Il lungo confronto pubblico della mattinata ha dato a tutti la possibilità di ragionare sul quel che le istituzioni hanno prodotto sinora a sostegno delle popolazioni calabresi colpite dal sisma. E soprattutto su quanto ancora c’è da fare! Con l’auspicio che qui non accada quel che già si è verificato a l’Aquila o nella vicina Cavallerizzo, dove la presunta ricostruzione pilotata dalla protezione civile, si è presentata con i tetri colori dell’esercito, ha portato miliardi nelle casse delle varie cricche, ed ha distrutto i legami umani, il passato ed il presente dei centri colpiti, aggiungendo alla tragedia del fato avverso l’arroganza del malgoverno.
Claudio Dionesalvi
www.manifestiamo.eu  gennaio 2013

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