«Parliamo solo col sindaco»

“A NOI fa piacere che sei venuta qua ma… cchi si’ vinuta a fari cca?”.
Si è consumata, ieri pomeriggio, nei locali di viale della Repubblica, la terza puntata della vertenza che oppone un gruppo di giovani di piazza Loreto all’amministrazione della quinta circoscrizione.
Per due volte, nelle settimane scorse, i senza-lavoro avevano bloccato le sedute consiliari, occupando il salone. Chiedono che una fetta del bilancio sia destinata all’attivazione di una squadra d’emergenza, che si occupi della manutenzione del quartiere.
Ieri, ospite d’eccezione è stata Elena Hoo, capogruppo in consiglio comunale dei Democratici di sinistra, con un curriculum da sindacalista a tempo pieno. All’incontro hanno preso parte anche i consiglieri Gagliardi, Iennaccaro, Campanella e Augeri.
La Hoo s’è offerta volontaria a gestire una mediazione con i ragazzi. Ma è uscita alquanto stralunata dall’incontro. Perché gli occupanti ammirano molto il suo sforzo. Le hanno stretto la mano calorosamente, elogiandone la disponibilità.
Tuttavia, non hanno risparmiato giudizi sferzanti sul ruolo della politica istituzionale: “…però voi consiglieri comunali, lo stipendio ve lo siete alzato”.
La signora Hoo ha potuto così misurare la differenza che esiste tra il gergo della politica, il vocabolario “sindacalese” e i linguaggi metropolitani.
Perché i ragazzi di Loreto conoscono solo quelli. Il reddito di cittadinanza non sanno cosa sia; la “città plurale” se la vedono passare tutti i giorni dinanzi agli occhi, ma non riescono ad avervi cittadinanza. Il “tavolo della trattativa” lo guardano con diffidenza. Se a uno di loro parli di regolamenti e appalti per affidare l’erogazione di un servizio, rispondono che “Cosenza è piena di cooperative attivate senza fare”. E in esse lavorano vicini di casa, parenti, amici.
In modo particolare, i ragazzi di Loreto non sopportano che i messaggi siano riportati da delegati o ambasciatori. Vogliono un contatto con i diretti interessati.
Hanno individuato nell’assessore Franco Piperno e nel sindaco Catizone due possibili interlocutori. Non cederanno di un millimetro, fino a quando il loro portavoce, Carlo Morrone, non sarà ricevuto in Comune: “Qualcuno della giunta potrebbe anche venire qui, a parlare con noi. E non dicano che finché occupiamo i locali, non verranno. È falso, perché durante la settimana sono liberi ed accessibili. Comunque, è ovvio che se le cose stanno così, la protesta continua”.
Solo in tarda serata si è appreso da fonti non ufficiali che l’incontro dovrebbe avvenire lunedì prossimo a palazzo dei Bruzi.
Claudio Dionesalvi
Il Quotidiano, 1 ottobre 2002

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