Malati “dibelliani” assediano la Bindi

COSENZA – Arriva Rosy Bindi e luccicano i corridoi dell’ospedale dell’Annunziata.
Il Ministro della sanità è sceso ieri a Cosenza per visitare le strutture sanitarie locali e partecipare ad un convegno promosso dal Partito popolare. Prima di questi impegni istituzionali il ministro ha incontrato l’arcivescovo, monsignor Trabalzini. Poi, nel salone di Palazzo dei Bruzi, affollato da centinaia di persone, ha presieduto il convegno dedicato al tema “La nuova sanità alla vigilia del decreto legge delega al governo per la razionalizzazione del servizio sanitario nazionale”.
Presenti, tra gli altri: il deputato Paolo Palma, il sindaco Giacomo Mancini, il responsabile nazionale della sanità del Ppi Fioroni, il deputato Brunetti, il direttore generale dell’azienda ospedaliera D’Alessandro e il direttore generale dell’ A.s.l. Sconza. L’attenzione del pubblico è stata calamitata dall’ennesima protesta, organizzata dai parenti dei malati di tumore che hanno scelto di seguire il multitrattamento “Di Bella”. In piazza dei Bruzi, circa cinquanta persone hanno atteso il ministro, esponendo striscioni di protesta. Sulla bianca stoffa dei loro stendardi, i manifestanti hanno scritto frasi chiare: «No sofferenze, sì somatostatina». In evidenza un paio di slogan contro l’assessore regionale alla sanità Aiello, che secondo i parenti dei malati non avrebbe mantenuto le promesse fatte un paio di settimane fa. Anche il direttore dell’A.s.l. Lucio Sconza è stato accolto in piazza da qualche urlo di disapprovazione. A palazzo dei Bruzi, prima del convegno, Rosy Bindi ha ricevuto due rappresentanti dei 42 dializzati che ogni giorno sono costretti a subire i disagi causati dalla carenza di strutture. Nei pressi del portone del Comune la tensione è salita quando ai manifestanti è stato impedito di raggiungere il salone di rappresentanza. Dopo circa un’ora di trattative, anche i sostenitori della cultura “Di Bella” hanno ottenuto un incontro col Ministro. Mentre una sala stracolma attendeva il suo ingresso, Rosy Bindi ha ricevuto una delegazione composta da una malata di tumore e da tre parenti di persone che assumono somatostatina. Nella saletta interna, insieme al Ministro, c’erano il deputato Palma, il Prefetto Ingrao, alcuni agenti della Digos, l’assessore comunale alla salute Mari e il responsabile Fioroni.
Con la voce rotta dall’emozione, i membri dell’improvvisata delegazione hanno raccontato le loro storie. Esperienze terribili. Prima la chemioterapia, poi la disperata ricerca di somatostatina. Infine la lotta «contro le lentezze burocratiche e i malfunzionamenti delle strutture sanitarie locali. Sono convinta dell’efficacia “Di Bella” – ha detto al ministro una signora quarantenne – perché su mio padre ha funzionato. Ma lei deve dare a me e a tutti gli altri cittadini che ne fanno richiesta, la possibilità di trovare il farmaco. In Lombardia è possibile acquistare la somatostatina a prezzo politico. Perché in Calabria no?». All’incontro ha partecipato una donna affetta da una grave forma tumorale, che ha consegnato al ministro una lettera: «Non sono un cane – scrive questa signore – Sono una persona. Sapete che vuol dire? Sono un uomo? Sono una donna? Che cosa cambia? E allora basta. Smettetela di trattarmi da cane. Prima ero una persona, ma un giorno ti scopri qualcosa di nuovo dentro, e non sei più nessuno, non sei una persona. Ora hai una malattia. Non importa quale. Qualunque malattia ti rende un cane, un peso per la comunità. Costi troppo alla sanità. Certo – conclude la donna – siamo noi questi cani malati che sprechiamo un sacco di soldi facendo di tutto per beccarci le malattie peggiori. Tanto c’è lo Stato che paga!». Infine, il ministro ha ascoltato il racconto del marito di una malata, interrotto dal professore Mari che ha sottolineato il suo impegno nella vicenda. Rosy Bindi ha promesso che si attiverà affinché la somatostatina arrivi anche in Calabria. Inoltre, ha invitato i cittadini a denunciare speculatori e responsabili del mercato nero. Sui risultati della sperimentazione, il Ministro ha detto: «Già in settembre sapremo qualcosa» .
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 6 giugno 1998

No Comments Yet.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *