Lettere dell’epoca bellica, mai consegnate ai destinatari. O forse no: una pila di missive scritte dai soldati italiani stipata nel cassetto di un collezionista. O, ancora, cosa? Un malloppo di carte vergate con grande circospezione – guai a scrivere qualcosa che, nel pieno della Seconda Guerra mondiale, potesse urtare la “sensibilità” del regime fascista o, peggio, svelarne le strategie – e indirizzate verso una sposa, un familiare, un amico. Di qualunque cosa si tratti, quel materiale rappresenta l’unico pungolo per ‘Accio’, protagonista del romanzo “Lettere minuscole” scritto dall’insegnante e autore, Claudio Dionesalvi…
Vittorio Scarpelli
Gazzetta del Sud, sabato 20 aprile 2024
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