Per Laudadio “Le stelle non influenzano il nostro destino”

Rimane per un attimo con il fiato sospeso l’assessore provinciale alla Cultura, Donatella Laudadio, quando le viene posta una domanda sul plenilunio e sulle stelle. Si aspettava il solito provocatorio quesito di natura politica. E invece…”Esiste una relazione di carattere estetico molto forte tra uomini ed astri”, spiega sorridente Laudadio. Cita Kant: Le cose più importanti che egli riconosceva in se stesso come uomo erano “la legge morale dentro di me e il cielo stellato sopra di me”. L’assessore è certa che “la bellezza dell’universo e delle stelle ci influenzano”. Il discorso scivola incontrastato su paesaggi mentali leopardiani: “Siamo diversi dagli animali, perché solleviamo lo sguardo e abbiamo la meravigliosa emozione di vedere il cielo stellato e attraverso questa visione possiamo interrogare noi stessi sul senso di questa esistenza e sulla natura dell’universo”. Dal pessimismo del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, alla riflessione materialistica sugli astri: “Non penso che abbiano un influsso sui nostri destini. Questo mortificherebbe il libero arbitrio. Se dovessi attribuire ad influenze esterne le mie azioni, mi sgraverei anche dalla pesantezza dell’essere. Sarebbe come dire: non è colpa mia, ma delle stelle. Mi auguro, comunque, che possano continuare ad apparire come un soffio di bellezza nella vita di chi ne ha poca”.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 23 dicembre 1999

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