Gli operai sono scesi dalla gru

La battaglia per la difesa del posto di lavoro dei 63 dipendenti della Bocoge è finita, Gli operai hanno conquistato un importante risultato che consiste nella promessa, da parte dell’azienda, di far rientrare manovali e carpentieri nel cantiere dell’università della Calabria al termine delle 13 settimane di cassa integrazione  ordinaria.
I cinque operai che si erano asserragliati in segno di protesta disperata sulla gru alta 40 metri sono scesi ieri sera, intorno alle 22, tra gli applausi dei loro colleghi. È questo il risultato più significativo del vertice istituzionale che si è svolto ieri in Prefettura. Alla riunione durata cinque ore, ha partecipato un’ampia delegazione della Giunta regionale, guidata dal presidente Luigi Meduri, le segreterie dei sindacati confederali coordinate dal leader regionale della Cgil, Emilio Viafora; i rappresentanti di Impregilo e Bocoge; il sindaco di Rende, Sandro Principe, il rettore dell’Unical, Giovanni Latorre e il prefetto di Cosenza, Giancarlo Ingrao. Il vertice si è tenuto a porte chiuse. È stata impedita la partecipazione alle Rsu dei lavoratori.
L’intesa raggiunta prevede l’applicazione della legge 427: 13 settimane di cassa integrazione e poi riassorbimento dei 63 dipendenti che erano stati considerati in “esubero strutturale”. L’accordo è il frutto di una frenetica mediazione condotta a tavoli separati tra Regione, sindacati e azienda. Al termine della trattativa, i delegati di Impregilo-Bocoge, Riccardi, Fiore e Pecorelli hanno sottoscritto la proposta formulata dagli interlocutori istituzionali e sociali della complessa vertenza. In sostanza, da parte degli amministratori locali presenti all’incontro è stata ribadita la volontà di adoperarsi per lo sblocco del finanziamento relativo al completamento del campus universitario di Arcavacata. L’impresa, dal canto suo, si è impegnata ad utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge in attesa dell’erogazione dei 112 miliardi che il Ministero destinerà all’Unical.
Soddisfazione e cautela sono state espresse dagli operai che negli ultimi giorni hanno dato vita al presidio del cantiere. Non mancano i timori che l’accordo possa rivelarsi temporaneo. In mattinata, si erano verificati momenti di tensione quando alcune guardie giurate in servizio nel campus avevano disposto la chiusura dei cancelli del cantiere, per impedire l’accesso agli estranei.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 3 dicembre 1999

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