A chi dava fastidio il mio articolo?

Qualche giorno fa, dal mio blog ho condiviso su questo social un mio articolo sulla lotta degli insegnanti di Oaxaca in Messico. Ieri ho scoperto che l’articolo è stato censurato da FB.
Conosco il regolamento. So che i contenuti lesivi della dignità umana sono censurati, soprattutto su segnalazione di altri utenti. Mi chiedo quale fosse l’elemento offensivo nel mio articolo. Forse risultava inquietante la foto del reporter americano di Indymedia Brad Will, agonizzante, ucciso dalla polizia messicana dieci anni fa, sulle barricate della comune di Oaxaca. Quell’immagine, comunque,  presente nel report, non appariva direttamente sul mio profilo.
Può darsi pure che qualche collega prof. si sia sentito offeso dalla mia chiosa che poneva a confronto il coraggio degli insegnanti messicani con l’ignavia della classe docente italiana. In entrambi i casi, non condivido la decisione dei revisori di questo social network, ma in fondo la capisco. E ne prendo atto. Qualsiasi testata ha il diritto/dovere di verificare che i propri contenuti, non turbino la sensibilità dei suoi lettori.
Mi sorge però un altro sospetto. Mi chiedo se abbia dato fastidio il contenuto stesso dell’articolo. Qualcuno non vuole che tra i milioni di meravigliosi messaggi divulgati sui social si aprano delle finestrelle sul fatto che insorgere e liberare un territorio dal dominio neoliberista, anche solo temporaneamente, è ancora possibile? Può darsi pure che tra i committenti dei 6,2 miliardi di dollari di pubblicità, incassati negli ultimi mesi dal signor Zuckerberg, ci siano aziende interessate a proteggere i loro interessi sul turismo europeo in Messico. Non ci voglio credere. Non posso nemmeno immaginare che il titanico occhio di Sauron si sia di nuovo accorto di un moscerino come me. Certo, dopo essere stato già diffidato negli aeroporti, nelle piazze, sul posto di lavoro e negli stadi, una simile censura non mi sorprende. Anzi, in un certo senso mi gratifica. Non ripubblicherò il link del mio articolo. Andrei incontro a un’altra censura. Se vi va di leggerlo, lo trovate sul mio blog www.inviatodanessuno.it e su quello di yabasta cooperazione rebelde Napoli http://yabastanapoli.blogspot.it/
Una cosa è sicura: se sparisce pure questo post…
Claudio Dionesalvi

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