Sono sempre stato perdutamente innamorato della mia città. Da una quindicina d’anni, ogni mattina, la “tradisco” con una frazione di Cassano Jonio, Lauropoli, dove lavoro in una scuola meravigliosa. Ho conosciuto Anita Lamanna quando collaborava con Sabina Guzzanti. Sguardo jonico: austero e luminoso. Trasferitasi in Francia, qualche anno fa mi ha contattato dicendo che avrebbe voluto girare a Lauropoli alcune scene del film che stava realizzando insieme al suo compagno, Erwan Kerzanet. Sulle prime, temevo che volessero incentrare il loro lavoro sulla solita tiritera della mafiosità del territorio e dell’asserita impotenza nostra dinanzi a tale fenomeno. Com’è noto la piana di Sibari, carica di risorse e di bellezze, è attraversata dagli interessi delle organizzazioni criminali. Ma ormai è chiaro a tutti che tale problematica non è limitata a specifiche aree geografiche, bensì riguarda la totalità dell’italica penisola. Le inchieste giudiziarie condotte negli ultimi anni dalle procure del nord Italia, lo confermano. Quaggiù la mafia rimane uno spaventapasseri piantato nei campi virtuali dei media mainstream per distrarre dalle vere responsabilità criminogene di un’intera classe sociale. Ed è un parafulmine che attrae e canalizza le risorse economiche verso un’emergenza senza soluzione, remunerativa solo per il locale ceto politico dominante. Alla mia presuntuosa richiesta di chiarimento in merito al contenuto delle riprese che avrebbe effettuato, Anita rispose disarmandomi con la sincerità e la coerenza che da sempre la contraddistinguono. Le bastò sorridere: “A noi interessa solo filmare quello che fai a scuola con i tuoi alunni”. Così lei e il simpaticissimo Erwan rimasero per una settimana con me, a Lauropoli, nella classe in cui insegnavo. I ragazzi e le ragazze si divertirono molto. Ne venne fuori uno degli episodi del film “Magna Graecia / Europa Impari” che nell’ultimo anno è stato proposto in prestigiosi festival d’Europa e del Mediterraneo meridionale. Giovedì 23 giugno lo proiettiamo anche a Cosenza, nel Teatro dell’Acquario. Alle 20.30 insieme a me lo presenta Filippo Veltri, anch’egli coprotagonista di una delle interviste contenute nel film. Subito dopo la proiezione realizzeremo un breve collegamento skype con i registi. Il biglietto d’ingresso costa 3 euro. Se v’interessa capire meglio la Calabria attuale, tra immanenza e globalizzazione, venite a vederlo.
Claudio Dionesalvi
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