Bimba soffocata da un osso di pollo

È stata una domenica come tante altre a Lattarico. Qualche nuvolone di tempesta ha coperto il cielo, oscurando un sole che ormai non riesce più a prendere il sopravvento. Rosaria era andata a trovare la nonna. «Una bimba bella, buona ed educata. Molto dolce e forse un po’ ingenua», così la descrive una sua insegnante.
La consuetudine vuole che i bambini vadano a cercare nei nonni quel ponte verso i desideri che con i propri genitori non possono essere esauditi.
Rosaria era seduta a tavola quando improvvisamente si è portata le mani al collo e ha iniziato a rantolare. I familiari hanno provato a soccorrerla, ma la ragazzina ha perso i sensi ed in pochi minuti è morta soffocata. Forse si è trattato di un osso di pollo o un pezzetto di carne le è andato di traverso. Qualcosa deve aver ostruito l’apparato respiratorio della piccola. In questi casi, la medicina parla di “laringospasmo”. Inutili le disperate richieste d’aiuto, lanciate dai familiari, che si sono rivolti alla guardia medica. Sul posto è accorsa anche una farmacista che lavora e risiede nella zona. Ma quando è arrivata, non ha potuto far altro che constatare il decesso. Rosaria giaceva cianotica su un lettino. Successivamente, il medico legale, accompagnato dai carabinieri, ha effettuato una rapida verifica, verbalizzando l’incidente con un referto che non lascia spazio a dubbi: «Crisi respiratoria da soffocamento».
Rosaria S., 13 anni, aveva tre fratelli. La sua famiglia non è ricca e deve combattere ogni giorno con la mancanza di reddito e occupazione, che affligge in modo virulento i paesi dell’entroterra. Il padre è un lavoratore precario e la madre trova impeghi occasionali. La morte della piccola Rosaria ha lasciato una tristezza profonda nella comunità di Lattarico, che ieri era presente in massa ai funerali.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 15 settembre 1998

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