Ripetitori, antenne e tralicci sprigionano segnali in ogni attimo della giornata, immergendo la città in un gigantesco campo magnetico. Una specie di enorme piscina, piena di liquido invisibile, di cui non si conoscono gli effetti sul corpo umano. Non è lo scenario di un film di fantascienza, ma la realtà quotidiana.
L’ennesima denuncia è partita da un gruppo di cittadini, abitanti nella centrale piazza Fera. Su un edificio situato in cima alla cosiddetta “salita di Pagliaro”, hanno individuato un’antenna insolita. Sospettano che si tratti di una stazione radiobase per la telefonia cellulare, una di quelle che trasmettono con da 900 mhz e potrebbero causare danni all’organismo degli esseri viventi.
«Allo stato attuale delle conoscenze – aveva dichiarato in una nota recente l’Asl n. 4 – non esistono argomentazioni tecniche, documentate e dimostrate che associno alle esposizioni croniche ai campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde insorgenze di patologie tumorali». Il comunicato, firmato dal responsabile del settore fisico ambientale, rispondeva alle polemiche scoppiate sull’installazione di una stazione radiobase Omnitel a Colle Triglio. La costruzione del traliccio era stata bloccata dal Comune di Cosenza, che aveva raccolto alcune segnalazioni dei residenti nella zona. Il Comitato per la difesa dell’ambiente e del paesaggio di Colle Triglio aveva accusato l’Asl di aver rilasciato un documento discutibile, attestante l’assenza di rischi per la salute umana. Gli abitanti di Colle Triglio contestavano la scarsa validità ai fini di legge della “nota” prodotta dall’Asl, perché la costruzione di una stazione radiobase richiederebbe un certificato o quantomeno un nullaosta. Inoltre, il comitato giudicava inattendibili i criteri di misurazione della distanza tra l’antenna e le vicine abitazioni.
Nei giorni scorsi, il consigliere della terza circoscrizione Silvio Gallo ha presentato al Sindaco una petizione, firmata da settantasette cittadini di Colle Triglio. L’obiettivo è impedire la costruzione della stazione Omnitel. Nel documento si fa riferimento all’importanza del valore ambientale e paesaggistico della zona. «Gli effetti prodotti dai campi magnetici sull’uomo – si legge nella petizione – sono definiti di due generi: effetto termico di riscaldamento dei tessuti e non termico di lunga durata e cancerogeno». L’iniziativa di ieri, partita dagli abitanti di piazza Fera, inaugura una battaglia popolare contro i campi magnetici, che potrebbe alleggerire l’etere e creare grossi problemi ai maniaci del telefonino.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 7 luglio 1998
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