Il libro di Dionesalvi tra la città visibile e invisibile. Un racconto cosentino

Uno dei delitti peggiori che la città di Cosenza abbia mai visto consumarsi nell’impotenza e nell’incredulità generale. Tra nomi e soprannomi, vie e vicoli, notabili e massoni, tifosi e delinquenti, frati e mistici, poliziotti e giornalisti, un gruppi di amici cerca di venirne a capo. Non è stata ammazzata nessuna persona a via degli Stadi, ma il delitto c’è stato. E solo dopo una lunga indagine privata, portata avanti da una brigata di vecchi amici, si riescono a conoscere mandanti ed esecutori. “B.D.D.” Romanzo degli anni zero”, il nuovo libro di Claudio Dionesalvi, è un continuo viaggio tra presente, passato e futuro, con flashback e racconti di episodi, luoghi e personaggi della città dei Bruzi, con chiari ammiccamenti alla realtà cittadina. Una città dalle molteplici facce. Quelle alla luce del sole, chiuse nei bagni dello stadio San Vito e per i vicoli bui di Cosenza, sospese tra una realtà in cui non si ritrovano e nostalgia di quello che fu; quelle oscure, bene in mostra nei centri di potere e tra vip, politici e massoni cittadini. Un racconto, quello pubblicato dall’associazione Coessenza (10 euro), che, nel dipanarsi dell’indagine per scoprire il delitto e chi lo ha commesso, passa in rassegna la Cosenza che era e quella che è con lo stravolgimento di vite, comportamenti, luoghi di ritrovo e mentalità, a cui ha assistito una generazione che in riva al Crati vive da decenni. Cambiamenti che continueranno, irrimediabilmente , anche nel futuro. Dagli anni ottanta agli anni zero, appunto, con vicende legate agli ultras e alle controculture giovanili. Si parte da una giornalista che, pur di portare un servizio da prima pagina al proprio direttore, cede alle richieste sessuali di un poliziotto. Ma le informazioni che riceve in cambio del sesso automobilistico sono parziali. Dalle intercettazioni manca una pagina, quella centrale. Da qui, la ricerca del “Notaio” e degli alti particolari utili a ricostruire la vicenda. E per arrivare alla verità, tra visioni e racconti di trasferte al seguito del Cosenza calcio, la brigata di amici (Micuzzo, Lucio e Picchì), fa ricorso anche al mistico, primo destinatario di un grande misfatto consumato nella città dei Bruzi. E se Cosenza e i cosentini emergono forse meno dell’iniziale intenzione dell’autore, il racconto è quanto mai vivace con rimandi a fatti reali e riscritti ad arte, alla “Brigata drogati e delinquenti”, a intrecci politici, massoni e poteri forti. Alla fine, la città parallela che Dionesalvi disegna si mischia a quella che consuma la propria vita a carte scoperte. Con finali più o meno verosimili. Proprio a partire dal delitto, che è quello… Chi leggerà lo scoprirà.
Antonio Morcavallo
Il Quotidiano 30 gennaio 2013

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