Lucano a valanga, vince e torna sindaco di Riace

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«Una mattinaaaa…» esplode il ritornello: Riace danza sulle note di Bella ciao. Mimmo Lucano ha vinto e torna a ricoprire il ruolo di sindaco. Da ieri il suggestivo centro dello Jonio calabrese è di nuovo uno dei fari che illuminano nel mare in cui annegano migliaia di donne, uomini e bambini in fuga da guerre e miseria. C’è ancora il sole a Riace. Il borgo locrideo può riesporre il cartello «città dell’accoglienza», pochi anni fa rimosso per cancellare l’esperimento sociale realizzato in queste contrade. Ride ultimo Lucano, che ritorna ad assumere la funzione assegnatagli dai riacesi.
Un ruolo sottrattogli sei anni fa da un’inchiesta giudiziaria che aveva portato al suo arresto, ma rivelatasi priva di fondamento nelle aule di giustizia. Il comitato elettorale improvvisato sulla pedana del bar del paese lancia un urlo liberatorio. Sono le 17.20. Cappellino nero con visiera, t shirt scura «Sound music and hate racism», il protagonista, emozionato, è lui. Seduto al centro del tavolo sorride e si commuove. Da 12 ore sapeva già di essere europarlamentare eletto. Una montagna di preferenze per Strasburgo: 76 mila al sud, 23 mila in Calabria, 350 a Riace, decine di migliaia nelle isole, nel nord est e nord ovest. Ma il pensiero nella testa di Lucano durante la giornata era stato uno solo: tornare nel palazzo del Municipio. Riceve l’abbraccio della «compagneria» che non lo ha mai abbandonato. Si porta le mani al volto, continua a piangere. La lista Riace guarda il sole ha prevalso per appena 83 voti.
Hanno vinto la tenacia, la resistenza dinanzi alle calunnie e all’odio scatenato contro un’idea solidale, prima ancora che nei confronti della sua persona. Esultano centinaia di riacesi, soprattutto giovani. Non era così dalle giornate dei festeggiamenti d’inizio autunno, quando la popolazione celebra i santi Cosma e Damiano, protettori dei Rom. Un corteo di macchine imbottisce la piazza di bandiere rosse alla notizia del sorpasso nei consensi ottenuti alla marina, dove alle ultime elezioni aveva trionfato l’avversario salviniano Tonino Trifoli, oggi in Fi. La festa non si concentra nel solo «villaggio globale», storico caracol della Riace insorgente e solidale. Dilaga nelle stradine, scuote il parco degli asinelli, risuona in riva al mare.
«Una sfida che solo qualche settimana fa sembrava impossibile è stata vinta. Aver battuto la destra persino alla marina, dove partivamo da centinaia di voti sotto, è sintomatico del successo straripante di Lucano. Una valanga di consensi che ha permesso ad Avs (che l’ha candidato) alle europee di esser primo partito con quasi il 40%. Mimmo era molto teso. Ci teneva tanto a tornare primo cittadino di un borgo che ama. Il senso di questa incredibile due giorni lo ha sintetizzato lui esclamando “la mia Europa si chiama Riace”», il commento di Filippo Sestito, dirigente Arci e già capolista alla Camera per Avs in Calabria nel 2022.
Claudio Dionesalvi, Silvio Messinetti

il manifesto, 11 giugno 2024

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