Antonio, donati gli organi

Il cuore di Antonio ha cessato di battere… ma solo temporaneamente. La notizia scivola come un’ombra nelle corsie dell’ospedale civile dell’Annunziata. È la notte tra lunedì e martedì, quando nei vuoti corridoi echeggia un triste ritornello: Antonio Saccoman, il giovane ventottenne investito domenica sera da una macchina della polizia, è clinicamente morto.
Inutili i tentativi di salvarlo. I pochi testimoni di quel tragico incidente, hanno capito subito che il ragazzo non ce l’avrebbe fatta. Un volto famoso, il suo, comparso più volte sugli schermi di un’emittente televisiva, che dedica ampi spazi ai dilettanti dello spettacolo. Antonio era molto conosciuto dal popolo degli autostoppisti, perché amava percorrere le strade della provincia, alzando il pollice ed affidandosi alla disponibilità del prossimo.
La strada che tanto amava, lo ha tradito. Travolto dall’automezzo del reparto mobile, in circostanze che non sono state ancora chiarite, lo sfortunato Antonio non poteva uscire vivo da un impatto così violento. Il paraurti era deformato, come si fosse scontrato con un’altra lamiera: segno che l’autista della polizia ha visto l’ostacolo solo all’ultimo momento e non ha fatto in tempo a decelerare.
Uno scontro in piena velocità e per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante la rapidità dei soccorsi. Ieri sera, a ventiquattrore dal decesso di Antonio, mentre si affievolivano gli ultimi rumori nell’ospedale, la comunicazione popolare si rimetteva in moto e sussurrava una nuova notizia: la famiglia Saccoman, già segnata da diverse sventure, ha deciso di accordare il suo permesso all’espianto degli organi di Antonio. Gli specialisti dell’ospedale civile si sono messi subito al lavoro. Dopo aver tenuto per alcune ore il corpo in osservazione, sciolte le ultime riserve, l’equipe del Centro Trapianti “Geppino Capilupo” ha effettuato i delicati prelievi. Un rene e le cornee resteranno a Cosenza; fegato, pancreas, cuore e un polmone sono stati trasferiti a Roma; un altro rene è stato destinato a Catanzaro. Prima di procedere all’espianto, gli specialisti dell’Annunziata hanno svolto un serrato lavoro di ricerca, collegandosi con gli altri centri presenti sul territorio nazionale, per verificare se gli organi del donatore fossero compatibili con le caratteristiche dei richiedenti. L’ospedale di Cosenza è entrato a far parte del Coordinamento Centro Sud Trapianti nel 1988, e da quella data ha promosso un’intensa attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Col passare del tempo, i cittadini hanno raccolto l’appello. Nella nottata di ieri, sono avvenuti i primi trapianti degli organi prelevati dal corpo di Antonio. Una piccola folla, formata dai suoi amici, si era radunata pomeriggio al primo piano dell’ospedale. E per  una volta, sorrisi commossi hanno spezzato la disperazione che accompagna sempre l’esaurirsi di una giovane vita.
Claudio Dionesalvi
Il Domani, 18 novembre 1998

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