
Una massa critica, spontanea, carica di sentimento, riempie i vicoli del paesino jonico. Le gradinate straripano di corpi. Occhi traboccanti di indignazione sotto le mascherine. Il cielo sopra Riace (per parafrasare un altro «lucaniano doc» come Wim Wenders) sembra disegnato da una mano invisibile. Ad est, in direzione del tramonto, è limpido. Ad occidente, verso l’Aspromonte, ...