
Cosenza assiste attonita alla peggiore campagna elettorale dal secondo dopoguerra. Contenuti effimeri, programmi inconsistenti, pugnalate alle spalle, repentini cambi di casacca. Come se non bastasse, su questa rissa perpetua e senza costrutto incombe lo spettro dell’Antimafia. Il vero candidato invisibile infatti è la Dda. In linea con la tradizione della malavita cosentina, da sempre incline a ...